Iniziamo quindi con il primo articolo e la prima domanda che ci poniamo è perché i cani abbaiano?
Vediamo come risponde Desmond Morris nel suo DogWatching.
È un errore piuttosto comune quello di ritenere che un cane che abbaia sia necessariamente un cane con cattive intenzioni. L'animale emette un rumore forte che sembra diretto esclusivamente a voi, ma non è affatto così. In realtà, il latrato è una specie di allarme canino ed è rivolto agli altri membri del branco, compreso "il branco di esseri umani" di cui fa parte anche il vostro cane. Abbaiando, l'animale vuole trasmettere questo messaggio: "Qui sta succedendo qualcosa di strano. Fate attenzione!". Nell'ambiente selvatico, il segnale ha due effetti: costringe i cuccioli a cercare un riparo o un nascondiglio e stimola gli adulti a riunirsi per intraprendere qualche azione. Trasportato nella vita dell'uomo, il latrato può essere paragonato al rintocco di una campana, al suono di un gong o allo squillo di una tromba che annuncia l'arrivo di qualcuno alle porte di una fortezza. L'allarme non ci dice se chi deve arrivare è un amico o un nemico, però ci dà la possibilità di prendere le necessarie precauzioni. Ecco perché il cane abbaia sia che arrivi il suo padrone, sia che a entrare in casa sia stato un ladro. Una volta identificata la persona, il latrato viene sostituito da una amichevole cerimonia di benvenuto o da un feroce attacco, a seconda dei casi.
Anche i lupi abbaiano, ma il rumore che fanno è molto meno impressionante. La prima volta che si sente abbaiare in un branco di lupi, si riconosce immediatamente il tipo di suono, però si stenta a credere che possa essere tanto breve e moderato. I lupi non abbaiano molto forte e neanche molto spesso, e in ogni caso il suono che emettono è sempre monosillabico: una specie di "uuff" intermittente. Di solito viene ripetuto diverse volte, ma non si tramuta mai nella rumorosa "raffica" tipica dei discendenti domestici del lupo. Per quanto possa sembrare strano, è stato dimostrato che i lupi tenuti nelle vicinanze di cani dopo un po' di tempo imparano a emettere lo stesso latrato "amplificato". Quindi, è evidente che il passaggio da "uuff" a "bau-bau-bau" non è troppo difficile. Comunque, nonostante l'esistenza di questa capacità imitatoria, è molto probabile che nei primi secoli dell'addomesticamento del cane ci sia stata una rapida selezione a opera dei proprietari di questi animali per fare in modo che il migliore "abbaiatore" fungesse da sistema d'allarme contro i ladri. Probabilmente partirono dal modesto "uuff" dei lupi e, selezionando i cuccioli più rumorosi e insistenti delle varie figliate, arrivarono via via alla creazione dei moderni cani da guardia. Oggi quasi tutte le razze canine posseggono qualità genetiche tali da permettere loro di abbaiare "secondo le regole" e alcune sono migliori di altre da questo punto di vista. Solo il bansenji (o "cane africano che non abbaia") sembra essere sfuggito completamente a questa regola. Si tratta di un animale piccolo e silenzioso la cui razza è stata creata più di cinquemila anni fa nell'antico Egitto per la caccia in muta. Evidentemente, nella sua lunga storia di addomesticamento, questo cane non è mai stato addestrato alla guardia. Per concludere, il famoso proverbio che dice "can che abbaia non morde" si basa su una verità canina. Infatti, di solito il cane che abbaia non è abbastanza coraggioso da mordere e quello che morde, invece, non si preoccupa di chiedere rinforzi abbaiando per dare l'allarme.
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