Parliamo adesso di un'altro comportamento (molto meno frequente, e vedremo perché) dei nostri amici, l'ululato. La domanda a cui rispondiamo è quindi: perché i cani ululano?

Riportiamo la risposta di Desmond Morris dal suo libro.


I cani abbaiano più dei lupi, però ululano meno di loro. La ragione di questo fenomeno è da ricercarsi nella diversa vita sociale che conducono i cani domestici rispetto ai lupi selvatici. La funzione dell'ululato è quella di sincronizzare e riunire il branco per una determinata azione. I lupi ululano soprattutto al crepuscolo prima di partire per una battuta di caccia e al mattino presto prima di allontanarsi di nuovo in gruppo per procacciarsi il cibo. I cani domestici, invece, ricevendo il cibo dai padroni, vivono sempre una vita "da cuccioli" e non sentono affatto il bisogno di rinforzare la coesione del gruppo (funzione incentivata dall'ululato). È difficile che in un branco di cani si verifichi uno smembramento del gruppo tale da scatenare l'ululato. L'unica situazione che può turbare la routine giornaliera del cane domestico si verifica quando l'animale viene rinchiuso e lasciato da solo: in quel caso, allora, il cane può emettere un "ululato di malinconia" che ha la stessa funzione di quello tipico del branco di lupi. In ambedue i casi, l'animale vuole trasmettere questo messaggio: "Io sono (noi siamo) qui... dove siete voi?... Venite a raggiungermi". In un ambiente naturale, l'ululato ha l'effetto di attirare gli altri membri del branco come calamite e di indurli a unirsi al "canto della tribù". Quindi, un essere umano che non si unisce all'ululato di un cane manca a un suo dovere nei confronti dell'animale. Si è riscontrato che certi cani maschi in circostanze normali non ululano mai, però lo fanno in modo continuo e straziante quando vengono rinchiusi e allontanati da una femmina in calore. Questo non significa che l'ululato è un richiamo sessuale, ma semplicemente che anche in questo contesto il messaggio è: "Vieni a raggiungermi". Il messaggio trasmesso dall'ululato è talmente efficace che i ricercatori sono riusciti a imitarlo e a servirsene per catturare i lupacchiotti. Seduti su un albero a fare il verso del lupo, gli studiosi hanno potuto prendere i cuccioli che venivano attirati dal richiamo. I lupi adulti, però, non si lasciano ingannare da una strategia del genere e questo fatto rivela un altro elemento importante per capire il significato dell'ululato. Infatti, si è potuto constatare che, crescendo, ogni lupo del branco impara a riconoscere l'identità e la provenienza di ciascun ululato. Persino i ricercatori sono riusciti a riconoscere i diversi elementi del branco che stavano studiando e hanno stabilito che ogni ululato è "personalizzato" da impercettibili variazioni nella cantilena. Quindi, il messaggio trasmesso a ogni ululato è questo: "Sono io. Vieni a raggiungermi". Alcuni esperti della vita dei lupi sono dell'opinione che quando l'animale butta indietro il capo e lancia i suoi lugubri ululati, il verso che emette serve anche a trasmettere informazioni sul suo umore. Inoltre, dal momento che gli ululati si dipartono molto più spesso dai confini dei territori occupati dai lupi, sembra che nel messaggio sia contenuta anche un'indicazione riguardante il territorio. In questo modo, infatti, il branco fa sapere agli altri gruppi che quella zona è occupata e abitata da una "banda" organizzata.


 È interessante notare che i lupi solitari - cioè, quelli che sono stati cacciati dal branco - non si uniscono agli ululati dai loro angolini reconditi. Né cercano di riunirsi al gruppo di cui facevano parte in origine. Però di tanto in tanto ululano per conto loro, quando il resto del branco sta in silenzio. Se risponde qualche altro lupo "reietto", ecco che gli animali si riuniscono e danno inizio a un nuovo branco in qualche altro territorio libero. Ritornando ai cani domestici, è ovvio che essi siano meno inclini a ululare dei loro cugini selvatici perché non vivono nello stesso contesto sociale. Se i cani domestici fossero tenuti in gruppi simili ai branchi dal punto di vista organizzativo, indubbiamente gli animali ululerebbero molto di più: lo si è visto in certi canili. Qualche volta lo fanno anche i cani che sono stati chiusi in casa da soli, tenuti lontani dalle cagne in calore o abbandonati per la strada, ma non quelli che possono contare su una famiglia affettuosa. In questo caso, infatti, i cani non sentono alcun bisogno di emettere un suono così lugubre. C'è un'eccezione però, e alquanto divertente. Quando non esisteva la televisione e in certe case si usava cantare alla sera, qualche volta capitava che i cani fraintendessero i segnali, pensando che i padroni stessero cercando di "riunire il branco per uno sforzo comune". Così, rispondevano entusiasticamente al richiamo buttando indietro la testa e ululando insieme al resto del branco "adottivo", rimanendo poi sconcertati per le reazioni negative che il loro atteggiamento suscitava.

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