La maggior parte dei cani domestici si inserisce molto bene nella vita
familiare, ma qualche volta i maschi possono causare dei problemi. Mordono i
visitatori senza motivo, orinano in casa e si rifiutano ostinatamente di obbedire agli
ordini. Se escono a fare una passeggiata, sono loro che portano a spasso i padroni, e
non viceversa. Si fermano quando vogliono loro e riprendono a camminare quando
va loro a genio; qualunque tentativo di trascinarli col guinzaglio viene rigorosamente
respinto. All'ora dei pasti qualche volta arrivano anche a ignorare la ciotola e i
padroni devono stuzzicare il loro appetito con qualche bocconcino prelibato. Perché
un cane domestico sviluppa questo tipo di personalità?
La risposta è spiacevolmente ovvia, anche se i padroni di tali cani sono sempre
restii ad accettarla: questi animali sono semplicemente riusciti a diventare i membri
dominanti del loro "branco". Tutti i lupi (i maschi) cercano di raggiungere questa
posizione sociale all'interno del loro branco e i cani domestici non sono diversi dai
lupi, sotto questo aspetto. Gli esseri umani sono molto avvantaggiati rispetto ai cani
nella lotta per la supremazia, perché sono più grossi, ma se gli animali vengono
eccessivamente viziati tentano sicuramente di prevalere all'interno del "branco". Se
poi vincono uno scontro dopo l'altro, arrivano finalmente alla conclusione di aver
raggiunto la supremazia. Questo però non significa che vi siano vere e proprie lotte
con i padroni: i cani possono vincere uno "scontro" semplicemente perché riescono
ad averla vinta con i loro compagni insistendo nel fare una cosa diversa da quella che
era stata loro richiesta.. Dopo una lunga serie di "successi" di questo tipo, il cane
ritiene di essere diventato dominante e incomincia a comportarsi di conseguenza,
compreso il fatto di orinare in casa per dimostrare che quello è il suo territorio e
prendere l'iniziativa quando viene portato a spasso. Non è un comportamento
anormale. Anzi, è perfettamente naturale che un animale dominante prenda il
comando quando il "branco" è fuori "a caccia". Ecco perché gli riesce difficile capire
come mai le sue decisioni di muoversi o di fermarsi devono essere contestate. Inoltre,
uno dei suoi doveri di capobranco è quello di difendere gli elementi di rango
inferiore (cioè, i padroni) dall'attacco di estranei ed è quindi per tale motivo che
l'animale aggredisce il postino, il lattaio o qualunque altro visitatore che si presenti
alla porta della sua casa.
Alcuni addestratori riescono a modificare l'atteggiamento di questi cani
difficili con l'aiuto della disciplina, in modo che essi ritornino nuovamente a essere
degli elementi di rango inferiore nel "branco", ma non bisogna esagerare con questo
tipo di atteggiamento. Infatti, ponendo troppo l'accento sulla disciplina e
l'obbedienza, ci si ritrova poi con un cane servile e senza carattere, con un animale
troppo sottomesso. Nel trattare con i cani, il segreto sta nel trovare una giusta via di
mezzo tra il potere assoluto e la più ampia libertà.
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