Un degli aspetti che più mi affascinano della relazione con i cani, è quello della comunicazione ed è uno dei fronti su cui abbiamo ancora tantissimo da imparare sui nostri quattrozampe.
Il sito inglese Mother Nature Network ad esempio ha pubblicato uno studio che mette in luce alcuni dei più diffusi equivoci dovuti per lo più al nostro differente modo di comunicare: 10 cose che noi umani facciamo spesso nella sbagliata convinzione che non abbiano conseguenze sui nostri cani o che addirittura li rendano felici. 

1 – parlare senza fermarsi

I cani non capiscono proprio tutto quello che gli diciamo ma ci provano – come dimostra una recente ricerca pubblicata su Current Biology– ecco perché sommergerli di vocaboli senza un’adeguata complementarietà con gesti e postura rischia dai trasmettergli un senso di frustrazione. Quando parli col tuo cane fai attenzione anche al linguaggio del corpo e al tono della voce, insomma a quella che viene chiamata comunicazione non verbale, lo aiuterai a comprendere il significato di ciò che gli stai dicendo.

2 – abbracciarlo per dimostrargli affetto

Cani e uomini sono due specie che camminano a fianco da millenni tuttavia i loro due modi di comunicare sono rimasti ben distinti. Noi umani ad esempio, come le scimmie, usiamo gli abbracci per dimostrare affetto, simpatia ed amicizia ma per i cani è un gesto privo di senso anzi molto probabilmente provocatorio e di dominanza.  Vivendo al nostro fianco ogni giorno i nostri quattrozampe lo tollerano ma tuttavia non trasmette loro delle sensazioni positive; il livello di sopportazione dipende sempre dalla razza e dall’educazione dell’animale. 

3 – le carezze sulla testa

Raggiunto un buon livello di confidenza tutti i cani si lasceranno coccolare con carezze e grattini sulla testa (il mio li adora) tuttavia anche questa abitudine tipicamente umana non è una delle più apprezzate dai cani, specialmente se non siamo uno dei membri del gruppo familiare con cui è abituato a dividere spazi e abitudini.

4 – guardarlo intensamente

Il contatto visivo è importante ed è un canale comunicativo potente, nel bene e nel male. A seconda delle circostanze e del rapporto che c’è col cane può assumere valenze differenti. Col nostro cane di casa uno sguardo può bastare a far capire molteplici messaggi (la pappa è pronta, andiamo fuori, vieni qui ecc.) ma con cani appena conosciuti è bene evitare di fissarli negli occhi specialmente per un tempo prolungato.

5 – assenza di regole

I cani necessitano di regole, il branco necessità di regole, la relazione uomo-cane necessità di regole. Nonostante le più recenti teorie cinofile ritengano che la visione strettamente gerarchica del “branco familiare” proveniente dall’osservazione dei lupi debba lasciare spazio ad una concezione del gruppo più democratica, ciò non toglie che le regole di convivenza sono quello che il cane si aspetta da noi. Delle regole precise aiuteranno il nostro cane a crescere più disciplinato, riflessivo e rafforzeranno il nostro legame con lui.

6 – forzarlo a socializzare

Un po’ come i genitori al parco anche noi tendiamo a preoccuparci se il nostro cane non socializza con altri cani o altre persone come vorremmo e tendiamo a forzarlo. Non trattiamo il nostro cane come uno sprovveduto, come noi ha i suoi gusti e i suoi momenti di timidezza, rispettiamoli senza obbligarlo perché ciò potrebbe portare a situazioni di stress con reazione poco piacevoli per tutti.

7 – gestire in modo nevrotico il guinzaglio

Il guinzaglio è uno dei molti canali con cui possiamo comunicare con il nostro cane, ci lega a lui in un punto molto sensibile come il collo attraverso il quale può percepire tutto: rilassatezza, tensione, arrabbiatura, serenità, gioco, preoccupazione perché c’è un altro cane all’orizzonte, ecc. Dobbiamo fare molto attenzione a non gestire il guinzaglio in modo nevrotico o approssimativo perché ogni nostro cambiamento (ad esempio modificarne la lunghezza o la tensione) ha per il cane un significato ben preciso.

8 – immaginarlo come un muro di gomma

La maggior parte dei cani specialmente quelli più sensibili e intuitivi si comportano nei nostri confronti come uno “specchio”. Noi spesso tendiamo a sfogarci con loro non tenendo conto delle emozioni che stiamo manifestando e del fatto che il nostro cane è come una spugna che assorbe il nostro stato d’animo e tende ad empatizzare con esso vivendolo a sua volta. Sfido chiunque viva con un cane a sostenere il contrario. 

9 – interromperlo mentre sta odorando

Quando siamo fuori il cane è in esplorazione e poter seguire delle piste olfattive e annusare ciò che lo circonda è uno dei maggior piacere per lui. Per questo è importante, nelle passeggiate fini a se stesse (il trekking in montagna è un altro discorso), non strattonare o pretendere che abbia un’andatura costante; lasciate che annusi il mondo e si diverta.

10 – non preoccuparsi se si sta annoiando

Il cane è un animale predatore e fortemente sociale, la noia è una delle sensazioni più deleterie per il suo equilibrio psicofisico. E’ importante trovare l’abitudine di dedicare sempre un po’ di tempo tutti giorni al nostro cane; meglio se non è speso in azioni ripetitive e tecniche come dare da mangiare ad esempio. Serve del tempo quotidiano dedicato all’interazione e al ragionamento condiviso.

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