Non c'è nulla di vero nell'affermazione secondo la quale lo hot-dog si chiama
così perché un tempo conteneva carne di cane, anche se in effetti molti anni fa questa
voce che circolava ne danneggiò seriamente le vendite. L'hot-dog nacque da
un'invenzione di un americano, un certo Harry M. Stevens, il quale aveva il compito
di distribuire roba da mangiare alle enormi folle accalcate nello stadio dove, all'inizio
del secolo, i New York Giants disputavano le loro partite di football americano. In
quel periodo il wurstel caldo era molto di moda, ma era troppo complicato
distribuirlo nelle tribune dello stadio, allora Stevens ebbe l'idea di riscaldare dei
lunghi panini e di infilarvi la salsiccia. Fu un vero successo per i venditori che
giravano nelle gradinate. All'inizio i panini caldi furono chiamati "red-hots" ("panini
rossi piccanti"), perché insieme alla salsiccia riscaldata Stevens aveva messo uno
strato abbastanza consistente di senape piccante. Poi però nel 1903, il famoso
disegnatore di vignette sportive "Tad" (T.A. Dorgan) fece un disegno che raffigurava
un bassotto al posto del wurstel dentro il panino, giocando sul fatto che ambedue
erano lunghi, rossi e tedeschi. Fu lui a coniare il nome hot-dog e ben presto
l'espressione diventò molto popolare. Purtroppo, la sua fama diminuì notevolmente
quando qualcuno si domandò se per caso c'era veramente della carne di cane nella
salsiccia e le vendite subirono un rapido calo. La faccenda diventò talmente
drammatica che la Camera di Commercio locale fu costretta a emettere una
dichiarazione nella quale si bandiva il termine "hot-dog" da qualunque tipo di
pubblicità. Un nome così bello, però, non poteva scomparire dalle scene e infatti
dopo qualche tempo divenne nuovamente di uso comune. Oggi si usa in tutto il
mondo.
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